Sabato 18 maggio, alle ore 21, al Teatro del Navile di Bologna, in Via Marescalchi 2/b (ang. Via D’Azeglio, 9), la Compagnia “Il Ramo d’oro” (presidente Giorgio Castaldi) presenta “Antologia di Spoon River”, un recital tratto dalla celebre opera di Edgar Lee Masters con canzoni di Fabrizio De André (dall’album “Non al denaro, non all’amore, né al cielo” – 1971). Voci recitanti: Carlo Baldetti, Luca Barbina, Gioia Cacciari, Paola Galbucci, Gabriele Masetti, Cristina Monti, Federica Rotelli, Julie Van Winsberghe. Canto e chitarra: Sergio Marino, Federica Lapietra. Regia: Giovanni Grippo. Direzione scenica: Luca Barbina. Consulenza artistica: Elena Tamburini. Coordinamento organizzativo: Gabriele Masetti. Assistenza organizzativa: Cristina Linder Luci e suoni: Cristina Linder, Giuseppe Pioli.
È stato detto molte volte che ogni prova di scrittura ha in sé qualcosa di testamentario. Ma la ‘poesia sepolcrale’ per antonomasia è senza dubbio quella contenuta nella “Antologia di Spoon River” (composta dal poeta americano Edgar Lee Masters nel 1914 –’15): com’è noto, infatti, questa raccolta di versi deve gran parte del suo fascino al fatto che ciascun componimento è concepito in forma di epitaffio e racconta la vita di una delle persone (per lo più realmente esistite e direttamente conosciute dall’Autore) sepolte nel cimitero di un piccolo paesino della provincia americana.
La caratteristica saliente di queste poesie è che ogni personaggio cui Masters dà la parola, avendo ormai preso posto tra coloro che “dormono sulla collina”, non ha più nulla da perdere, e può perciò dire, sinceramente, senza alcun timore e per intero, la spietata verità.
L’ Antologia Spoon River è stata portata in Italia da Cesare Pavese e tradotta, nei primi anni ’40 del secolo scorso, da Fernanda Pivano, che una volta ebbe a dire: “ Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo. Era tutto quello che il governo non ci permetteva di pensare [...], e mi hanno messo in prigione e sono molto contenta di averlo fatto.”
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